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La sede del parco

La sede del Parco del Basilico si trova presso:

Villa Sauli-Podestà
Via Pra'
16157 Genova-Pra’

ed è facilmente raggiungibile:

In auto: dall'uscita autostradale di Genova Pra' svoltando sulla destra sulla statale Aurelia proseguendo per circa 300 metri

In treno: le stazioni ferroviarie più vicine sono la stazione di Genova Voltri (800 metri) e la stazione di Genova Pra' (1800 metri).

In autobus: è possibile raggiungere il Parco del Basilico attraverso l'autobus di linea n.1

Il Parco è attualmente disponibile per le visite guidate alla scoperta dei piatti tipici liguri.

Per chi fosse interessato, chiediamo cortesemente di contattare, con 10 giorni di anticipo,  l’Istituto Alberghiero “Nino Bergese” , il quale è attualmente il gestore del Parco del Basilico.

La storia della Villa

La villa, situata nell’ultimo lembo di Pra' appartenne alla famiglia Sauli sino al 1848, anno in cui venne acquistata dal cavaliere Luca Podestà, da poco proprietario della vicina Villa Lomellini Doria (Villa Doria Podestà).

La costruzione della ferrovia Genova – Voltri, inaugurata nel 1856, l’allargamento della sede stradale dell’Aurelia, la costruzione dell’autostrada Genova - Ventimiglia, l’apertura e la modifica dello svincolo di Voltri e l’espansione edilizia sulle colline hanno ridotto notevolmente gli spazi verdi che circondavano le imponenti costruzioni seicentesche della zona e segnato la fine dell’attività agricola che, per tanti secoli, era stata la risorsa della popolazione locale.

La grande avventura agricola del barone Andrea Podestà, eminente personaggio della storia genovese che fu senatore del regno d’Italia, sindaco del comune di Genova per tre volte fra il 1866 e il 1895 e presidente del consiglio provinciale per 25 anni dal 1870 al 1895, anno della sua scomparsa, inizia alla fine dell'Ottocento nella piana sul mare fra Pra' e Voltri, nei pressi dell'attuale casello autostradale.

Qui il padre, il cavalier Luca Podestà, aveva acquistato già nel 1848 due antiche ville sei-settecentesche, edifici di villa secondo la definizione genovese, ovvero fabbricati rurali dotati anche di caratteristiche più o meno auliche di residenze aristocratiche di campagna e giardini di piacere: la villa detta oggi Doria Podestà, più spiccatamente monumentale in quanto progettata all’inizio del Seicento da Bartolomeo Bianco nientemeno che per un doge della repubblica genovese, Giacomo Lomellini, e, trecento metri più a ovest, la villa chiamata oggi Sauli Podestà, di aspetto più marcatamente rurale.

I due edifici divennero il cuore dell'immensa tenuta agricola che il cavalier Podestà aveva acquistato insieme ad esse, e che si estendeva nel territorio di Pra', Voltri, Mele e Acquasanta, comprendendo campi coltivati con diverse colture ma anche castagneti, vigneti, boschi e pascoli. Il figlio Andrea, che sarà poi insignito del titolo di barone, ampliò la già estesa proprietà acquistando nuovi terreni a Bosio e in Valle Stura (Masone, Campo Ligure e Rossiglione), creando non solo l’azienda agricola più grande della Liguria, regione di estrema frammentazione fondiaria, ma anche la più avanzata e moderna, con una vocazione per l’innovazione che la rese presto celebre. La terza generazione dei Podestà fu rappresentata da Giulio, più interessato all’allevamento, che fece realizzare a Masone le vaccherie e la stazione di monta taurina, e ampliò la già esistente tenuta di caccia.

Alla morte di Giulio, nel 1959, tutti i beni Podestà finirono in lascito all’Ospedale genovese di San Martino, allegati a una fondazione per i malati di tubercolosi. Le due ville sono poi pervenute alla Provincia di Genova, che già negli anni Novanta avviò nella maggiore di esse, villa Doria Podestà, il Parco del basilico, un progetto agricolo, scientifico, turistico ed espositivo che si riallacciava alla storia del barone Podestà.