Porta Genova in tavola!
La Croce di San Giorgio simbolo di Genova, lo scudo con la corona simbolo di Pra’, la Torre di Villa Podestà e Torre Cambiaso.
Quattro chiari elementi grafici a comporre il nuovo marchio dell’Unione Agricola Genovese e a contraddistinguere i suoi prodotti locali. Presto in molti cominceranno a vedere e riconoscere questo simbolo tra i banchi del mercato e del supermercato, nei negozi, al ristorante.
Un messaggio di garanzia e un invito per i consumatori a portare Genova in tavola con il suo basilico e le primizie così speciali.
Il marchio “Unione Agricola Genovese – Genova Pra’” è stato presentato al pubblico e alla stampa domenica 19 aprile all’interno di Slow Fish.
Servirà a riconoscere tutti i prodotti ortofrutticoli coltivati dai soci dell’Unione, prodotti che rispondono a requisiti di tradizionalità e freschezza.
Gli ortaggi caratteristici del Ponente genovese vengono coltivati in due cicli: invernale ed estivo.
I principali ortaggi invernali sono broccolate, bietole, cavolo nero, borragine, insalatine e costetto, “radicce” e “scorsonea”. Quelli primaverili – estivi sono fave, pomodori cuore di bue, peperoni tondi e friggitelli, zucchine, melanzanette e asparagi violetti.
Le erbe aromatiche invece prevedono un ciclo annuale e sono maggiorana, rosmarino, prezzemolo e il rinomato basilico, specialità dell’Unione Agricola Genovese coltivata seguendo il metodo tradizionale in serra e in piena terra.
L’utilizzo del marchio è disciplinato nel relativo Regolamento d’uso depositato presso la Camera di Commercio di Genova, mentre la produzione connessa segue le indicazioni contenute nel Disciplinare di produzione depositato presso l’Unione Agricola Genovese. I produttori possono utilizzare il marchio solo dopo avere ricevuto l’apposita Licenza di utilizzo rilasciata dalla cooperativa.
Dieci al momento le aziende aderenti al marchio “Unione Agricola Genovese – Genova Pra’”:
– Cambiaso Sebastiano
– Casotti Roberto
– Ferrari Benedetto
– Franzone Enrico
– Gaggero Domenico
– Gaggero Giuseppina
– Gaggero Riccardo
– Genta Emanuele
– Ratto Francesco
– Rossi Ruggero
Fondamentale nella creazione del marchio la sinergia tra i soci della cooperativa e il Parco del Basilico, progetto promosso dalla Provincia di Genova che fin dal principio ha individuato nella storica cooperativa Unione Agricola Genovese il principale interlocutore nonché beneficiario delle azioni di sostegno e promozione.
“La nascita del marchio è un’ulteriore conferma del lavoro svolto in questi anni tra il Parco e i coltivatori – commenta Marina Dondero, vice presidente e assessore all’Agricoltura Provincia di Genova – in una logica di collaborazione pubblico/privato orientata allo sviluppo del territorio e delle sue risorse. E’ importante da questo punto di vista il sostegno agli operatori che con fatica continuano a dedicarsi all’agricoltura in contesti urbani come quello di Pra’ e del ponente genovese. L’idea del marchio è un’intuizione moderna che in questo particolare momento storico sostiene la filiera corta dei prodotti agricoli nostrani, i prodotti a chilometri 0”.
Sergio Casotti, uno degli agricoltori più giovani e attivi della cooperativa Unione Agricola Genovese ha illustrato al pubblico di Slow Fish gli obiettivi del marchio “che servirà a rendere visibile e rintracciabile il prodotto “nostrano”, ricercato dal consumatore; a sostenere la filiera corta dei prodotti agricoli delle aziende del ponente genovese; a garantire la provenienza e la freschezza dei prodotti dell’agricoltura del ponente genovese e ad agevolare l’aggregazione dei piccoli produttori del ponente genovese, conferendo loro maggiore forza per l’individuazione sul mercato come prodotti di nicchia”.
Nello specifico caso del prodotto Basilico, come è noto, è stata istituita la Denominazione di Origine Protetta “Basilico Genovese” a cui possono aderire tutte le aziende produttrici della zona costiera della Liguria.
“Il marchio dell’Unione Agricola Genovese – precisa Marina Dondero – è un elemento di territorialità dell’azienda produttrice connesso a una specifica cooperativa che opera in un’area all’interno dell’area della DOP, pertanto i due marchi possono integrarsi e non sostituirsi l’uno con l’altro, in quanto di differente natura: uno rappresenta un attributo dell’azienda mentre la DOP garantisce il prodotto; l’uso di uno o di entrambi i marchi rappresenta quindi una scelta aziendale”.
A raccontare nel dettaglio il lavoro di collaborazione fianco a fianco tra Unione Agricola Genovese e Parco del Basilico è la responsabile tecnica di quest’ultimo, Elisa Traverso:
“Il rapporto tra Parco del Basilico e Unione Agricola si è identificato in uno specifico ruolo di consulenza di cui i produttori hanno beneficiato senza alcun esborso economico. Questo perché la ripresa di un ruolo per la cooperativa, che negli ultimi anni era venuto meno, è stato ritenuto fondamentale per rilanciare il settore agricolo locale, con l’idea che la cooperazione rappresenta il principale strumento per conferire maggiore forza ai piccoli produttori.
Nello specifico quindi è iniziato un percorso. Il lavoro del Parco del Basilico è stato quello di riunire intorno alla cooperativa i giovani agricoltori e di fargli “fare gruppo”.
“E’ proprio grazie al Parco del Basilico – dichiara Francesco Ratto, presidente Unione Agricola Genovese – che siamo riusciti a coinvolgere molti giovani nella nostra cooperativa, nata nel 1919 e che raggruppa 86 aziende agricole dell’area da Genova Pra a Mele”.
Da questo primo passaggio gli agricoltori hanno iniziato a ragionare sulle loro esigenze e da queste è nata la proposta, appunto, di creare un marchio.
“Per passare dall’idea embrionale alla creazione effettiva – prosegue Elisa Traverso – ci sono voluti diversi incontri e numerosi contatti. Una volta deciso dai produttori, il Parco ne ha sostenuto l’attuazione sotto il profilo della disciplina e della concertazione. In un secondo tempo sono stati seguiti puntualmente i passaggi del deposito lavorando con i produttori per la stesura dei documenti necessari alla gestione del marchio, quindi: il Regolamento d’uso, il Disciplinare produttivo, i moduli di richiesta e di licenza, nonché il Piano dei Controlli che è l’ultimo e che sta per essere depositato presso la cooperativa”.
Al termine della presentazione a Slow Fish il cuoco Gianni Bruzzone, titolare dell’Osteria Baccicin du Caru di Mele (dal 1890, in Via Fado 115), che da tempo trattiene stretti rapporti coi produttori dell’Unione Agricola Genovese, ha eseguito la dimostrazione della tradizionale preparazione del pesto nel mortaio e offerto una degustazione dei prodotti della cooperativa, in particolare del pesto in abbinamento con il pescato nostrano e delle prime fave della stagione.