Gli edifici Negrone nella valle del Branega
La valle è situata tra Palmaro e Sapello, ai margini orientali del bacino Leira, ed è attraversata dal rio Branega: vi corre un’antica strada di collegamento tra la costa, le valli di Voltri e il passo del Turchino; è da qui che passavano i pellegrini per raggiungere il santuario dell’Acquasanta.
A partire dal 1619 Gio Battista Negrone acquista terre, case, molini ed edifici in questa valle. L’azienda è descritta nel 1736 nel “Tipo Geometrico degli Effetti dell’Ill.mo Sig. Ambrogio Negrone q. Gio Batta nel Capitanato di Voltri”, carta topografica che rappresenta in modo dettagliato l’ambito compreso tra il lido del mare e l’alto bacino del Leira. La proprietà comprendeva due palazzi (a Sapello e a Palmaro), case, magazzini ed un’osteria (a Palmaro), quattro molini e tre edifici da carta lungo il Branega, oltre a circa settanta “ville“.
Gli edifici da carta del Negrone nella valle del Branega sono tre: il primo, con adiacente un molino, si trova sulla sponda destra in località detta al Ravaro (documentato fin dal XVI secolo) e ospitava fino a poco tempo fa una osteria, il secondo e il terzo (XVII secolo) sono situati sulla sponda sinistra in località detta alle Casette.